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I saggi raccolti in questo volume trovano una loro cifra comune in due filoni di ricerca: l'evoluzione del rapporto tra editore e autore e le riflessioni degli editori sul loro lavoro. Si pensi, per l'indagine sul rapporto editore-autore, al legame che unì Emilio Treves a Gabriele D'Annunzio. Un sodalizio ricco di umori, di scontri e riappacificazioni, dove le parti spesso si invertivano in un contesto storico e intellettuale in cui l'autore faticosamente, ma oramai in modo inevitabile, trovava e rivendicava una propria dignità economica e sociale. Il Novecento portava alla ribalta anche un modo nuovo di fare l'editore, rompendo quella continuità con il progresso ottocentesco che aveva così fortemente caratterizzato i tempi e i modi dell'editoria di quel secolo. I ricordi di Arnoldo Mondadori e dei suoi figli non si sottraggono al dolore e alla gioia dei sentimenti e bene si legano alle riflessioni di Giulio Bollati, Vanni Scheiwiller, Neri Pozza, Silvana Mauri. Il saggio di apertura è un tentativo dell'autore di legarsi al tema della lettura, saggiando la possibilità di collaborare con altri studiosi a una storia più ricca e completa.